aggiornamento fer online

Disponibile sul sito del GSE l’elenco degli installatori qualificati di pannelli fotovoltaici per i beneficiari del “Reddito Energetico Nazionale”

Il portale del GSE ha attivato il “Registro dei realizzatori”, che include gli installatori qualificati di pannelli fotovoltaici disponibili per i beneficiari del “Reddito Energetico Nazionale”. Questo fondo, istituito dal MASE, mira a finanziare la realizzazione di impianti fotovoltaici con contributi a fondo perduto per famiglie in condizioni di disagio economico.

Registro delle Imprese Installatrici

Le imprese possono ora avviare la procedura di registrazione per essere incluse nella mappa interattiva degli installatori. Per far parte del Registro, le imprese devono essere in regola con la formazione e l’aggiornamento obbligatori per l’installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici, con noi puoi metterti in regola con il Corso di Aggiornamento FER. L’iscrizione al portale è facoltativa e non è obbligatorio apparire sulla mappa. La formazione è obbligatoria.

Questa fase operativa è regolamentata dal Decreto del Dipartimento Energia del MASE del 27 maggio 2024, n. 242, che gestisce 200 milioni di euro del Fondo istituito con il Decreto del MASE dell’8 agosto 2023, destinati alla creazione di almeno 31.000 impianti fotovoltaici.

Il finanziamento in conto capitale è destinato a famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 euro, o a 30.000 euro per nuclei con almeno quattro figli a carico, per il biennio 2024-2025. L’80% dei fondi è riservato alle Regioni del Mezzogiorno.

Le richieste di contributo potranno essere presentate a partire dai primi di luglio, tramite procedura a sportello sul sito del portale GSE.

Spese Ammissibili

Il contributo economico copre i costi di installazione degli impianti fotovoltaici, secondo la formula “chiavi in mano”, che include per almeno 10 anni:

  • Polizza multi-rischi
  • Servizio di manutenzione (almeno tre interventi)
  • Servizio di monitoraggio delle performance dell’impianto

Gli impianti devono rispettare le seguenti caratteristiche:

  • Essere installati su coperture, superfici, aree e pertinenze di cui il beneficiario sia titolare di un diritto reale valido.
  • Avere una potenza nominale compresa tra 2 kW e 6 kW.
  • Non superare la potenza impegnata in prelievo sul punto di connessione.

Il contributo massimo erogabile è di 2.000 euro come quota fissa e 1.000 €/kW per la quota variabile. Gli impianti devono essere connessi alla rete elettrica e operativi entro 12 mesi dalla comunicazione dell’accoglimento della richiesta di accesso al beneficio.

il protocollo di kyoto

Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale volto a affrontare il cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra. Firmato nel 1997 e entrato in vigore nel 2005, il protocollo ha svolto un ruolo significativo nel dibattito sulla sostenibilità ambientale e nella promozione di azioni concrete per affrontare il riscaldamento globale.

Di seguito sono riportati alcuni punti chiave sull’importanza del Protocollo di Kyoto:

L’impegno globale per il Protocollo di Kyoto

Il Protocollo di Kyoto ha coinvolto un gran numero di paesi industrializzati, impegnandoli a ridurre le loro emissioni di gas serra. Questo ha rappresentato un passo importante verso una risposta coordinata e globale al cambiamento climatico.

  • Principio delle responsabilità comuni ma differenziate: Il protocollo ha riconosciuto il principio delle “responsabilità comuni ma differenziate”, sottolineando che i paesi industrializzati, che storicamente hanno emesso la maggior parte delle emissioni, dovrebbero assumersi la maggior parte delle responsabilità nella riduzione delle emissioni.
  • Mercato internazionale delle quote di emissione: Il Protocollo di Kyoto ha introdotto il concetto di mercato delle emissioni, consentendo ai paesi che hanno raggiunto i loro obiettivi di riduzione di vendere le loro quote inutilizzate a quelli che hanno superato i loro limiti. Questo ha creato un incentivo economico per la riduzione delle emissioni.
  • Sensibilizzazione: Il protocollo ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull’importanza di affrontare il cambiamento climatico. Ha spinto molti paesi a sviluppare politiche e tecnologie per ridurre le emissioni di gas serra.
  • Successivi sviluppi: Il Protocollo di Kyoto ha aperto la strada ad altri accordi e iniziative per il clima, come l’Accordo di Parigi del 2015. L’esperienza acquisita attraverso il Protocollo ha guidato ulteriori sforzi per affrontare il cambiamento climatico su scala globale.

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Convinzione sulla necessità di azioni globali

Il Protocollo di Kyoto ha contribuito a consolidare la convinzione che il cambiamento climatico richiede azioni globali coordinate. Ha stabilito un precedente per gli sforzi futuri nel promuovere la cooperazione internazionale per affrontare le sfide ambientali.

In sintesi, il Protocollo di Kyoto ha giocato un ruolo cruciale nel promuovere la consapevolezza, la cooperazione e l’azione globale per affrontare il cambiamento climatico. La sua eredità è evidente nelle discussioni e nei negoziati sul clima che continuano a evolversi per affrontare le sfide sempre più pressanti legate alle emissioni di gas serra e al riscaldamento globale.

Foto © di Vito Bono

nemo's garden vito bono

L’impatto degli F-GAS sull’agricoltura è principalmente legato al loro contributo all’effetto serra e al riscaldamento globale.

Anche se i F-GAS costituiscono una piccola parte delle emissioni totali di gas serra, sono incredibilmente potenti nell’assorbire il calore nell’atmosfera. Ciò significa che, anche se in quantità minori rispetto ad altri gas serra come la CO2, possono avere un impatto significativo sull’effetto serra complessivo.

I gas fluorurati vengono spesso utilizzati nei sistemi di condizionamento e di refrigerazione  per conservare per lo più i prodotti alimentari.
Ridurre l’uso di tali gas serra è fondamentale per limitare l’impatto ambientale e mitigare i cambiamenti climatici.
Seguire un corso di formazione f-gas adeguato e sostenere una certificazione persona F-GAS aiuterà chi lavora in questo settore, come ad esempio tecnici di climatizzazione, installatori di impianti di refrigerazione o manutentori, a comprende come trattare in modo sicuro questi gas, riducendo il rischio di fughe dannose nell’atmosfera e promuovendo pratiche sostenibili nell’uso e nella manutenzione di apparecchiature contenenti F-GAS.

L’adozione di tecnologie più sostenibili, come i sistemi di refrigerazione a basse emissioni di carbonio, o alternative naturali ed ecocompatibili, possono contribuire a limitare l’emissione di F-GAS ed il suo impatto nell’agricoltura.
Il “Nemo’s Garden” è un progetto che mira a esplorare nuove soluzioni per la coltivazione sostenibile attraverso l’uso di serre sottomarine. Questo progetto è stato avviato dalla Ocean Reef Group e si concentra sull’idea di coltivare colture come frutta e verdura in serre sottomarine al largo della costa italiana.

Cosa sono le serre sottomaine del Nemo’s Garden?

Le serre sottomarine del Nemo’s Garden sono concepite per sfruttare le condizioni uniche dell’ambiente marino, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e affrontare le sfide legate al cambiamento climatico. Si pensa che queste strutture possano offrire un microclima stabile per la coltivazione delle piante, riducendo al contempo l’utilizzo di risorse idriche e diminuendo l’esposizione delle colture agli effetti dannosi di condizioni meteorologiche estreme.

Inoltre, in relazione al cambiamento climatico, progetti come il Nemo’s Garden cercano di esplorare soluzioni innovative per affrontare le sfide agricole e alimentari in un contesto di cambiamenti climatici globali. La possibilità di coltivare cibo in serre sottomarine potrebbe offrire un’alternativa sostenibile e resiliente alle pratiche agricole convenzionali, aiutando a mitigare alcuni degli impatti ambientali e climatici sulla produzione alimentare.

Foto © di Vito Bono

frigorista patentino f-gas

Gli F-Gas sono una categoria di gas artificiali che includono gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC) e l’esafluoruro di zolfo (SF6). Questi gas sono comunemente impiegati in una vasta gamma di applicazioni industriali, commerciali e domestiche.

I principali settori in cui sono utilizzati includono sistemi di climatizzazione, refrigerazione, isolamento elettrico e aerospaziale.

Gli F-Gas e il Nostro Impegno nella Lotta al cambiamento Climatico

La crescente consapevolezza sull’importanza della gestione responsabile dei gas fluorurati.

 Il cambiamento climatico è una delle sfide globali più urgenti del nostro tempo, e uno dei principali contributori a questo fenomeno è la presenza di gas ad effetto serra nell’atmosfera.

Tra questi, gli F-Gas, o gas fluorurati, hanno attirato crescente attenzione negli ultimi anni.

Questi gas, utilizzati comunemente nei sistemi di refrigerazione, condizionamento dell’aria e altro, hanno un impatto significativo sul riscaldamento globale se non vengono gestiti in modo responsabile.

Gli F-Gas, nonostante rappresentino una piccola frazione delle emissioni totali di gas serra, hanno un potenziale di riscaldamento globale significativamente elevato.

Ciò significa che, se rilasciati nell’atmosfera, possono contribuire in modo considerevole all’effetto serra e al cambiamento climatico.

Ad esempio, l’SF6 ha un potenziale di riscaldamento globale migliaia di volte superiore a quello della CO2.

L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE

Un aspetto cruciale della lotta contro gli F-Gas è la formazione.

I corsi di formazione sull’uso responsabile degli F-Gas, noti come corsi F-Gas, sono progettati per sensibilizzare e istruire professionisti su come gestire in modo responsabile questi gas.

I corsi coprono temi come la conoscenza degli F-Gas, le leggi e i regolamenti, le tecniche di manutenzione, il riciclaggio e il recupero dei gas, le alternative ecologiche e la riduzione delle emissioni.

L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE

VEDIAMO ALCUNI DEI PRINCIPALI IMPATTI AMBIENTALI CAUSATI DAGLI F-GAS:

  1. Potenziale di Riscaldamento Globale Elevato

Gli F-Gas hanno un potenziale di riscaldamento globale notevolmente superiore a quello della CO2. Ad esempio, l’SF6 ha un PRG che supera di migliaia di volte quello del biossido di carbonio. Anche gli HFC e i PFC, spesso utilizzati nei sistemi di climatizzazione, hanno PRG significativamente elevati.

  1. Contributo al Riscaldamento Globale:

Poiché gli F-Gas sono comunemente utilizzati in molte applicazioni industriali, commerciali e domestiche, le emissioni di questi gas contribuiscono in modo significativo al riscaldamento globale. Il loro utilizzo diffuso è responsabile di un aumento delle temperature globali e del cambiamento climatico.

  1. Lunga Durata in Atmosfera:

Molti F-Gas hanno una vita media molto lunga nell’atmosfera, il che significa che possono persistere per decenni o persino centinaia di anni. Ciò amplifica il loro impatto nel tempo

  1. Aggiunta di Riscaldamento Aggiuntivo:

Gli F-Gas non solo trattenuti nell’atmosfera intrappolano il calore, ma anche amplificano il riscaldamento globale, contribuendo in modo sostanziale al cambiamento climatico.

  1. Degrado dello Strato di Ozono:

Alcuni F-Gas, come gli HFC, possono contribuire al degrado dello strato di ozono, anche se in misura minore rispetto ai CFC e agli HCFC, che sono stati vietati a causa di questo impatto negativo.

COSA SI PUO’ FARE?

FORMATI CON AGATOS SERVICE

AGATOS SERVICE

  • sede Provinciale RINA –

offre la possibilità di acquisire il patentino per chi non lo possiede e la possibilità di rinnovo del patentino per chi già ne è in possesso

 IN UNA SOLA GIORNATA.

Il corso di patentino frigorista F-Gas consente al personale tecnico, che sia lavoratore autonomo o dipendente di un’azienda di installazioni, di poter adempiere l’obbligo formativo previsto dal D.P.R. 43/2012.

cabina elettrica mt bt

Una cabina elettrica è come luogo di lavoro, in cui è necessario rispettare le norme tecniche e di sicurezza per garantire la protezione dei lavoratori addetti.

La cabina elettrica rientra nella definizione di area elettrica chiusa, descritta dalla CEI EN 61936 3.2.1 come un locale o un luogo in cui sono presenti impianti o componenti elettrici, ma che può essere accessibile solo da persone esperte o avvertite, o sotto la sorveglianza di queste ultime. L’accesso può essere consentito solo attraverso l’uso di chiavi o attrezzi specifici, e in ogni caso, devono essere presenti segnali di avvertimento chiari.

Inoltre, la cabina elettrica è soggetta al rispetto del Decreto Legislativo 9-4-2008, n. 81 (Testo Unico sulla sicurezza) e del D.M-37/08, che stabiliscono ulteriori norme e prescrizioni di legge per garantire la sicurezza dei lavoratori. In sintesi, la cabina elettrica è un luogo di lavoro in cui è necessario rispettare precise norme di sicurezza e di accesso, al fine di garantire la protezione dei lavoratori addetti e prevenire eventuali incidenti.

Argomenti del corso trattati:

  • Premessa;
  • Normative per la costruzione e l’esercizio delle cabine MT/BT;
  • Struttura delle cabine MT/BT Locali ed allestimenti;
  • Apparecchiature e componenti delle cabine MT/BT;
  • Funzionamento della rete pubblica di alimentazione a MT;
  • Regole tecniche di connessione CEI 0-16 Schemi elettrici delle cabine MT/BT;
  • Le protezioni dell’impianto: tipologia, funzionamento e coordinamento con quelle del distributore pubblico;
  • Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA);
  • Pianificazione e programmazione della manutenzione;
  • Schede operative di manutenzione;
  • Metodi di lavoro e procedure di sicurezza;
  • Questionario verifica apprendimento e correzione in plenaria;
  • Presentazione filmati inerenti la costruzione, assemblaggio, test e collaudo finale di cabine e componenti. (manovre di esercizio- procedure di messa in sicurezza impianti per lavori appostamento e verifica funzionamento protezioni – analisi guasti ricorrenti).

La conoscenza e il rispetto delle normative sono fondamentali per garantire un’efficace attività di manutenzione

Nel contesto del Corso Responsabili e Addetti alla manutenzione di Cabine Elettriche MT/MT e MT/BT, vengono richiamate le norme CEI 78-17 e 0-15, che forniscono le linee guida per la manutenzione. Durante il corso sulla manutenzione di cabine elettriche, verranno illustrati i criteri e le modalità per condurre la manutenzione in modo efficiente, affidabile e sicuro, seguendo le migliori pratiche e applicando le norme di prodotto, impianti ed esercizio. Sarà inoltre affrontata la formazione delle figure professionali coinvolte, con la specificazione dei ruoli, delle competenze e delle responsabilità.

Un aspetto importante, come stabilito dall’articolo 4.15.4 della norma CEI 11-27 del settembre 2021, riguarda i committenti che affidano lavori elettrici in appalto. Essi devono richiedere che il personale incaricato sia in possesso dei requisiti necessari per eseguire i lavori conformemente alle norme vigenti, inclusa la norma CEI 0-15 “Manutenzione delle cabine elettriche MT/BT dei clienti/utenti finali”, se applicabile.

Il rispetto delle normative e l’adesione alle buone pratiche sono fondamentali per garantire una manutenzione efficiente e sicura delle cabine elettriche. Durante il corso sulle cabine elettriche MT/MT e MT/BT, verranno forniti gli strumenti necessari per comprendere i criteri di conduzione della manutenzione e per formare le figure professionali coinvolte, al fine di preservare l’efficienza, l’affidabilità e la sicurezza di tali impianti.

Valutazione del personale e gestione dei rischi elettrici nelle imprese di manutenzione

La normativa non prevede percorsi differenziati per i Responsabili e gli Addetti, che comunque devono essere qualificati come Personale Esperto di Sicurezza (PES) o Personale Avvertito (PAV).

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Questa qualifica diventa necessaria in base alle norme CEI 11-27 e 78/17, che stabiliscono i requisiti per il Manutentore, il Responsabile dell’impianto (RI), la Persona preposta alla conduzione dell’attività manutentiva (PL) e l’Addetto alla manutenzione.

Durante il corso, verranno approfondite le conoscenze teoriche e pratiche del personale incaricato della manutenzione. Saranno arricchite le competenze acquisite, fornendo alle imprese di manutenzione indicazioni per la valutazione del proprio personale e l’aggiornamento del Piano della Sicurezza aziendale. Inoltre, verranno affrontate le disposizioni per il controllo del rischio elettrico introdotte dalla norma CEI 11-27.

Saranno trattate anche le Regole Tecniche di Connessione alle reti del Distributore (DSO) necessarie per il mantenimento in rete e il corretto funzionamento degli impianti. Queste regole sono regolamentate dalle norme CEI 0-16 e dalla Delibera ARG/elt 33/08 dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), intitolata “Condizioni tecniche per la connessione alle reti di distribuzione dell’energia elettrica a tensione nominale superiore ad 1 kV“.

Inoltre, saranno affrontati i criteri per l’applicazione di penali CTS/CTSM nel caso in cui non venga rispettata la qualità del servizio offerto dal DSO, nonché eventuali indennizzi.

Il corso per responsabili addetti alla manutenzione di cabine elettriche mt/mt e mt/bt si propone di fornire al personale di manutenzione le competenze necessarie per rispettare le normative di sicurezza e svolgere correttamente le proprie mansioni. Saranno approfondite le norme CEI 11-27 e 78/17, si affronteranno:

  • le regole tecniche per la connessione alle reti del Distributore;
  • si forniranno indicazioni per la valutazione del personale;
  • l’aggiornamento del Piano della Sicurezza aziendale.

Conclusioni e verifica dell’apprendimento

Durante il corso cabine elettriche, verranno affrontate diverse tematiche legate alle prescrizioni impiantistiche per gli utenti MT (Media Tensione) passivi/attivi, compreso il corretto posizionamento delle protezioni per garantire il coordinamento con le protezioni del Distributore di Servizi di Energia (DSO). Questo aspetto è fondamentale e segue le direttive stabilite nel regolamento di esercizio sottoscritto.

Inoltre, saranno presentate le procedure per la preparazione di un piano di manutenzione adeguato, che riguarda le apparecchiature, gli impianti elettrici MT/BT (Media Tensione/Bassa Tensione) e le strutture. Verranno considerate le indicazioni di base delle norme CEI, in particolare la CEI 78/17, oltre alle raccomandazioni fornite dai produttori dei componenti e dal DSO stesso. La periodicità delle attività di manutenzione sarà stabilita in base alle condizioni dell’impianto e ai vincoli contrattuali. Saranno illustrate anche le diverse tipologie di manutenzione, come quella preventiva, predittiva e correttiva, attraverso esempi pratici.

Durante il corso mt/mt e mt/bt, saranno presentati anche i guasti più comuni causati da degrado, errori di montaggio o malfunzionamenti delle protezioni. Saranno utilizzate foto e filmati per illustrare tali situazioni. Inoltre saranno mostrati esempi di procedure operative, come:

  • manovre di esercizio o di messa in servizio/fuori servizio;
  • le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza durante le operazioni.

Alla fine della formazione, è previsto un questionario di verifica dell’apprendimento con 20 domande a risposta multipla.

Successivamente, ci sarà uno spazio di discussione collettiva per approfondire ulteriormente gli argomenti trattati durante il corso e rispondere a eventuali domande.

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La parola d’ordine, nell’ultimo periodo, è sostenibilità. A fronte della crisi climatica e dell’aumento vertiginoso dei costi in bolletta, privati e aziende stanno cercando nuove soluzioni per produrre energia pulita e diventare sempre più indipendenti dai GSE.

Così, sempre più edifici vengono muniti di impianti energie rinnovabili, come pannelli solari fotovoltaici o pale eoliche. Tuttavia, questi due strumenti non sono gli unici, seppure i più diffusi, che consentono di raccogliere energia pulita. Vi sono anche fonti rinnovabili non fossili, come quelli che producono energia aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.

La progettazione di impianti energie rinnovabili è una materia sempre più di interesse in moltissimi settori industriali e sono necessarie figure professionali in grado di svolgere i lavori a regola d’arte e nel massimo della sicurezza. Lo scopo del settore delle rinnovabili è quello di perseguire gli obiettivi nazionali ed europei per la decarbonizzazione della produzione di energia.

Progettazione impianti energia rinnovabile: a che punto siamo?

Fino al 18 novembre si terrà il Cop27, ovvero la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022, XXVII Convenzione quadro, che si sta svolgendo a Sharm el-Sheikh dal 6 novembre.

Tra i punti più salienti della Conferenza, non mancano ragionamenti su come sbloccare le potenzialità delle fonti di energia rinnovabile. Nella prima metà del 2022, si è notato un aumento della domanda di energia che, fortunatamente, è stata compensata dalla produzione delle fonti rinnovabili.

In questo modo, non sono stati impiegati combustibili fossili. Di conseguenza le emissioni globali di CO2 del settore energetico sono rimaste invariate. Ciò dimostra che le fonti di energia rinnovabile sono efficienti e sempre più al passo con le moderne esigenze dei consumatori.

Ciò che serve è un impiego più massiccio, che consenta di svolgere un ulteriore passo avanti nella transizione verso una produzione di energia più green, eliminando i gas e il carbone. Entro il 2040 ci si aspetta l’azzeramento dell’uso di queste materie prime, ma per raggiungere questo risultato sono necessari sforzi da parte anche dei progettisti e degli installatori degli impianti.

Corso di formazione progettazione di impianti ad energia rinnovabile

Agatos Service eroga un corso di formazione FER, Fonti Energia Rinnovabile. Questo corso di formazione consente a chi si occupa di progettare e installare impianti di nuova generazione di acquisire tutte le competenze necessarie per lo svolgimento del proprio lavoro, senza trascurare l’aspetto della sicurezza.

Il percorso formativo è obbligatorio, come previsto dal D.Lgs 28/11. Anche l’aggiornamento, fondamentale per stare al passo con le ultime tecnologie e continuare a svolgere il proprio lavoro, è obbligatorio.

Il corso FER affronta argomenti utili per consentire a coloro che operano e installano impianti energetici alimentati da energie rinnovabili e coloro che invece si occupano della manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti energetici alimentati da energie rinnovabili di svolgere alla perfezione le proprie mansioni, secondo le esigenze del mercato moderno e tutelando la propria sicurezza.

L’attenzione del corso FER è posta principalmente sul panorama normativo, tecnico e di sicurezza, trattando argomenti come le tipologie e le taglie dei sistemi FER, i Protocolli internazionali, norme europee, nazionali e regionali, le normative tecniche e l’evoluzione del mercato del FER e delle tecnologie che lo hanno caratterizzato e lo stanno caratterizzando.

Il corso FER può essere svolto a distanza, in modalità e-learning, e ha una durata di 24 ore totali.

Visita il sito Agatos Service e scopri, nella sezione dei corsi di formazione per lavoratori, tutte le proposte per rendere la tua azienda sicura e a norma di legge.

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La qualifica professionale FER, è un argomento che, negli ultimi anni, è stato oggetto di ampio dibattito tra gli installatori italiani e coloro che operano nel settore.

Questa qualifica infatti, istituita dall’art. 15 del D.Lgs 28/2011, è stata subito accolta come un’opportunità per evidenziare la propria professionalità. Ma l’incoerenza della burocrazia italiana ha lentamente fatto scemare l’entusiasmo, lasciando spazio ad un più diffuso malcontento.

Il decreto prevede che i responsabili tecnici in possesso della Qualifica, attraverso i requisiti indicati dal comma 1 dell’articolo 4 del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 3, per mantenerla attiva debbano seguire con cadenza triennale un corso di aggiornamento, della durata minima di 16 ore.

L’unico documento attestante l’ottemperamento degli obblighi di legge ad oggi resta l’attestato rilasciato dall’organismo formativo che ha organizzato il corso, non si ha nessun portale nazionale e nessuna registrazione sui documenti ufficiali dell’azienda.  Questo sta creando molti fraintendimenti soprattutto dal momento che è stato approvato un emendamento, presentato dagli onorevoli Sara Moretto e Marco Di Maio, a modifica dell’art. 15 del D.Lgs. 28/2011, sostituendo il comma 7. Il nuovo testo prevede che:

“A decorrere dal 1° gennaio 2022, i titoli di qualificazione di cui al presente articolo sono inseriti nella visura camerale delle imprese dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti per territorio, che li ricevono dai soggetti che li rilasciano”.

Questo può essere considerato un importante passo avanti per valorizzare l’impegno formativo sostenuto dai responsabili tecnici. Il problema è che siamo a fine 2022 ed ancora ad oggi restano da definire tutti i dettagli pratici, infatti non esiste alcun portale nazionale dedicato ai responsabili tecnici che abbiano ottemperato all’obbligo formativo, e non sono state date disposizioni o procedure affinché l’ente formatore possa trasmettere l’attestato alle Camere di Commercio.

Allo stato attuale l’unica soluzione che possa essere ritenuta efficace e quella di dimostrare la propria competenza e di aver assolto all’obbligo allegando l’attestato insieme alla visura camerale ogni qualvolta esso venga richiesto.

aggiornamento fer online

Tutti i Responsabili Tecnici delle ditte che svolgono attività di installazione e manutenzione straordinaria di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (FER), entro la fine di quest’anno 2022 dovranno assolvere all’obbligo formativo

Tutti i responsabili tecnici che installano impianti a fonti energie rinnovabili FER, dovranno adempiere all’obbligo di formazione continua che è previsto dal D. Lgs 28/2011. Entro il Dicembre del 2022 tutti i responsabili tecnici che non hanno assolto all’obbligo formativo saranno momentaneamente sospesi dall’abilitazione ed all’installazione degli impianti FER.

Andiamo a vedere cosa dice nel dettaglio il DM del 22 Gennaio 2008 n. 37

L’art. 3 del DM 22 gennaio 2008 n. 37, dispone che il titolare o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico, al fine dell’esercizio delle attività di cui all’art.1 del DM stesso, deve possedere i requisiti professionali di cui al successivo art. 4.

L’art. 15 invece individua i requisiti tecnico-professionali dei soggetti qualificati con riferimento all’articolo 4 lettere a), b), c) e d) del DM 22 gennaio 2008 n. 37.

L’unico caso in cui il Responsabile Tecnico debba seguire il corso base di 80 ore è quando abbia ottenuto tale requisito attraverso la lettera c), ossia abbia seguito un corso professionalizzante, previo un periodo di inserimento, di almeno quattro anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attività di cui all’articolo 1, comma 2, lettera d) è di due anni.

Il responsabile tecnico che invece abbia ottenuto il suddetto titolo attraverso le lettere a), b), o d), dovrà seguire i corsi FER da 16 ore per la macro tipologia elettrica o macro tipologia termoidraulica.

Chiaramente, se si è Responsabile Tecnico di una ditta che svolge entrambe le attività si dovrà seguire il corso per entrambe le macro tipologie, dunque il corso aggiornamento FER di 24 ore, in quanto le prime 8 ore del corso costituiscono la parte comune sia per la macro tipologia elettrica che termoidraulica.

Cosa succede a chi non ha ottemperato all’obbligo formativo entro il 31/12/2022?

Chi non ha ancora provveduto a mettersi in regola, momentaneamente verrà sospeso dall’abilitazione all’installazione e alla manutenzione straordinaria degli impianti FER. Il tutto è facilmente risolvibile, seguendo il percorso formativo previsto, in base alla attività svolta.

Invitiamo quindi chi non lo abbia già fatto, a mettersi in regola ed evitare così spiacevoli conseguenze.

corso bonus casa

A inizio del mese di aprile è stato pubblicato online il nuovo portale tramite il quale si possono inviare all’Enea i dati degli interventi che sfruttano l’Ecobonus e il bonus ristrutturazioni.

Il portale unico permette di scegliere la procedura per il bonus di cui si intende usufruire. L’accesso al portale unico si può effettuare con le credenziali SPID e CIE (Carta di identità energetica). La novità di quest’anno, quindi, è che si ha un unico portale su cui inserire i dati sia relativi all’Ecobonus 2022 (art. 14 del D.L. n.63/2013) per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, sia al Bonus Casa (art. 16-bis DPR 917/86) per i lavori che comportano un risparmio di energia oppure lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili.

Portale Unico ENEA: cos’è?

Il portale unico è una nuova piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile. In un solo sito si trova lo spazio dove trasmettere all’Enea i dati sugli interventi di efficienza energetica che possono beneficiare delle detrazioni fiscali. Per poter sfruttare le varie agevolazioni fiscali, come Bonus Casa e Ecobonus, bisogna infatti inviare specifiche comunicazioni all’Enea, in base anche alle disposizioni del Ministero della Transizione Ecologica. Il portale si rivolge sia a persone fisiche che giuridiche, ed è diviso in due sezioni: la sezione Ecobonus e la sezione Bonus Casa.

Comunicazioni su interventi all’Enea

Come comunicato da Enea, il termine di 90 giorni per inviare le comunicazioni circa gli interventi che sono stati completati a partire dal 1° gennaio 2022 decorre dalla messa online del portale unico: esso è online dal 1° aprile di quest’anno, quindi le comunicazioni sono da inviare entro il 30 giugno 2022. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la mancata o tardiva trasmissione all’Enea della comunicazione non comporta, seppure sia obbligatoria, la perdita del diritto alla detrazione.

Per quanto riguarda gli interventi che sfruttano gli incentivi dell’Ecobonus, in questo caso bisogna inviare all’Enea la scheda informativa contenente la descrizione dei lavori svolti e l’APE, Attestato di prestazione energetica, che dà un’idea dei risultati dei lavori. Chi svolge lavori che beneficiano del bonus ristrutturazioni, invece, deve trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori che possono comportare un risparmio in termini energetici, come la sostituzione degli infissi oppure gli interventi per ridurre la trasmittanza di una parete in un edificio.

Nello specifico, i documenti da inviare sono i seguenti: il documento di identità di chi ha effettuato il bonifico e quindi ha diritto alla detrazione, la visura dell’immobile, una planimetria catastale, alcuni dati relativi all’oggetto per cui si chiede la detrazione, le fatture di installazione e fornitura, una dichiarazione del tecnico abilitato che assicuri la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti dalla normativa. La procedura è guidata digitalmente, e prima di concluderla si devono registrare tutti i progressi; solo successivamente si potrà procedere con l’invio.

ENEA ha inoltre attivato da qualche tempo il servizio online Virgilio. Si tratta di un vero e proprio assistente virtuale, che grazie all’intelligenza artificiale può dare una risposta in tempo reale ai quesiti sulle detrazioni fiscali relative agli interventi di efficienza energetica negli edifici (Ecobonus, Super Bonus e Bonus Casa).

Il servizio Virgilio, che è costantemente aggiornato sulle ultime circolari dell’Agenzia delle Entrate, è disponibile sempre sul portale ENEA per l’efficienza energetica alla sezione dedicata alle detrazioni fiscali. In caso di risposta non soddisfacente, si consiglia di riproporre al servizio la stessa domanda, ma usando parole diverse da quelle già adoperate in precedenza. Dopo tre tentativi infruttuosi si apre in automatico un form da compilare per inviare il quesito al gruppo di lavoro apposito. Il form può essere inviato solo per quesiti che non hanno ricevuto risposta dal sistema Virgilio.

aggiornamento fer online

Il patentino FER è un attestato che abilita un operatore a installare ed eseguire la manutenzione degli impianti, alimentati a energia rinnovabile. Riguarda quindi tutti quei lavoratori che hanno a che fare con impianti termoidraulici, termoelettrici, pannelli fotovoltaici e molto altro.

Patentino FER: novità dal 2022

Dal gennaio 2022, questa certificazione rientrerà tra le visure camerali obbligatorie.

Per essere più precisi, le visure camerali sono documenti redatti dalla Camera di Commercio e raccolgono informazioni giuridiche ed economiche relative a un’impresa italiana. Inserendo la certificazione FER tra quelle obbligatorie, i clienti che vogliono installare impianti a energia rinnovabile potranno valutare la preparazione e l’affidabilità dell’azienda che si occupa di installazione e manutenzione.

Scadenza patentino FER e aggiornamento

Le misure da adottare circa l’ottenimento del patentino FER sono contenute nel Decreto 37 del 22 gennaio 2008. In particolare, se un tecnico ha ottenuto i requisiti prima del 3 agosto 2013, dovrà seguire un corso di aggiornamento della durata di 16 ore con cadenza triennale. La validità del patentino è quindi tre anni.

Al termine di ogni percorso formativo, il candidato riceve un attestato che certifica le competenze acquisite, il quale dovrà poi essere trasmesso alla Camera di Commercio per aggiornamenti circa l’impresa per cui lavora.

Per quanto riguarda le scadenze degli attestati FER, vigono delle regole ben precise.

Tutti i responsabili tecnici delle imprese che si occupano di installazione e manutenzione di impianti a energia rinnovabile, quindi Fotovoltaico, Solare Termico, Pompe di Calore, Biomasse, sono obbligati all’aggiornamento continuo ogni 3 anni, anche se hanno ottenuto il patentino FER prima del 4 agosto 2013.

La frequenza è obbligatoria per un totale di 16 ore (100% delle presenze). Vi è la possibilità di frequentare le lezioni online. Ciò è possibile ai sensi del punto 5 dell’Accordo Stato-Regioni del 22 dicembre 2016.

Argomenti corso aggiornamento patentino FER

Le lezioni di aggiornamento della certificazione FER si focalizzano sulle procedure più innovative e sulle diverse tipologie di impianto. Tra queste, sono inclusi impianti di tipo Fotovoltaico, Solare Termico, Pompe di Calore, Biomasse.

Le lezioni sono perlopiù teoriche, ma ai partecipanti potrebbe essere richiesto di sviluppare analisi di situazioni concrete attraverso la presentazione di casi pratici.

Grazie a questi corsi di aggiornamento, è possibile assolvere l’obbligo di aggiornamento triennale FER che abilita alla possibilità di rilasciare le dichiarazioni di conformità sugli impianti. A seguito dell’esame finale, verrà rilasciata la certificazione e il tecnico sarà abilitato a operare sugli impianti.

L’attestato è valido in tutta Italia, ai sensi del D. Lgs. 28/2011.

La certificazione FER è una garanzia di competenza e affidabilità. Può aiutare a migliorare i propri profitti, ad attirare più clienti e a garantire delle opere migliori sul territorio, per rendere il nostro pianeta un po’ più green.